14 APRILE - La Preistoria degli invisibili: indagine archeologica sugli emarginati della società.
- Relatore dott. Massimo Saracino, archeologo
- 30 mar 2015
- Tempo di lettura: 1 min

Ogni epoca crea i propri “marginali”, in relazione a norme e canoni socio-culturali che ogni gruppo umano si assegna, e nei quali essi non si riconoscono e non si identificano. Oltre che una connotazione cronologica, regionale e socio-culturale, i margini ne possiedono altresì una spaziale, elemento quest’ultimo utilizzato archeologicamente per indagare e comprendere al meglio ogni tipo di ritrovamento in relazione ad un territorio, ad un abitato o ad una necropoli che si contraddistinguono in maniera univoca sotto tale aspetto. La “subalternità” lascia, infatti, nel contesto archeologico e nella cultura materiale segni di difficile lettura spesso mascherati se non addirittura cancellati dalle ideologie dominanti. Da un punto di vista socio-antropologico e archeologico, l'intervento si propone di affrontare quello delle sepolture di epoca protostorica dell’Italia nord-orientale ritenute atipiche, in quanto collocate ai margini di abitati, necropoli e/o gruppi di tombe familiari. Lo scopo è quello di comprendere se l’eccezionalità di queste tombe, imputata principalmente al concetto spaziale di “marginalità”, può essere utilizzata come indicatore di “devianza” del ruolo sociale del defunto durante la vita e dopo la morte e/o come elemento culturale utile per definire la società di appartenenza.
Massimo Saracino, archeologo, dottore di ricerca in Beni Culturali e Territorio dell'Università di Verona. Si occupa di protostoria con particolare attenzione alla tecnologia e archeometria della produzione ceramica dell'età del Bronzo e del Ferro nonchè alle problematiche relative al fenomeno dell'emarginazione.
La conferenza si terrà presso il Museo Civico di Storia Naturale, martedì 14 aprile alle ore 17:30,
ingresso da Via Museo n.2








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